La creatività organizzata è un mondo a colori dove spesso il bianco e nero, non quello figo, ma quello attanagliante, appiattente, spegne i moti di creazione.
“La creatività non si esaurisce mai. Più la usate, più ne avete.” Maya Angelou
Creatività organizzata: non c’è miglior metafora per descrivere il design. Una piccola bottega dove i tempi di cottura e di realizzazione sono dati dalla nostra capacità di creare senza condizionamenti idee plurime, anche da scartare, e in fine selezionare quelle buone e soprattutto in target con il cliente.
Le strade per la creatività organizzata sono molteplici. Ma cosa vuol dire organizzata?
Significa:
- non a caso (dove conta solo il disegno dell’amico e un’unica idea): significa con strategia e criterio, con abbondanza ma con limiti, con razionalità ma con passione, come se vedeste le vostre idee sia con il microscopio che con il telescopio, e comunque quando funzionano in tal caso non sono sfocate in nessuno dei due casi
- significa seguire i bisogni delle persone, l’utente (è una persona, una persona, sapete?) interessato al prodotto, al design, all’interfaccia, all’acquisto, all’utilizzo, all’esperienza
- significa organizzata nel senso di pensata in un ordine razionale e premeditato, concentrata sul risultato in ottica cliente e non solo “nostra”, ciò che è di nostro gusto non è automaticamente gusto del nostro pubblico ideale
Significa anche che:
- quello che dici lo pensi, perché altrimenti perdi tempo
- che per essere credibile devi essere vero, sempre, perché perdi altrettanto tempo
- che devi essere sorprendente: non un fuoco artificiale che muore toccato il terreno, ma una brace che si allarga, divampa e non muore
- che devi essere emozionante: non come un Tik-Tok, ma come un missile di quelli che restano, profondi come gli strati cognitivi di cui siamo fatti
- che devi essere ispirante (devi ispirare te, e quindi potresti ispirare chiunque ma solo se sei universale)
Inizia a fare le liste delle cose fatte
Perché parlano di certezze, risolte, raggiunte, perché sono costate fatiche, rinunce e creatività a iosa.
E osservarle genera ulteriore creatività, come una dinamo con la batteria dell’auto accesa.
Alimentiamo la nostra soddisfazione e alimenteremo il nostro slancio verso la metà di un bicchiere che vediamo già mezzo pieno.
Non innamorarti della tua idea, perlomeno non farlo troppo
La creatività organizzata è un tragitto colmo di insidie, di abbandoni non voluti, di spunti, di escamotage, di vene da aprire nella ricerca dell’oro nella nostra mente, una prova di nervi, soprattutto è un scelta, alla fine è una scelta, la più giusta che puoi fare non per il tuo ego, ma per il criterio e la strategia di cui parlavamo all’inizio, secondo il tuo cliente, secondo le persone (!!!) che ne faranno uso.
Buone idee a tutti!