Questa è una lettera che cerca di rispondere a una domanda da cento milioni di dollari: che ruolo deve avere una homepage di un sito web oggi?

Homepage, io e te dobbiamo parlare

Fino a qualche anno fa, prima dei social, degli annunci, di nuovi parametri di ranking sui motori di ricerca, nessuno si permetteva di discuterla: la homepage di un sito era il portale d’ingresso attraverso cui l’utente conosceva un brand o un progetto – e, apparentemente, il canale preferenziale a cui citofonare per farsi aprire.

Ma udite udite, un sito non è un catalogo.

Ora che le modalità di navigazione sono infinite, labirintiche e a-sequenziali, la homepage non è più il punto di partenza (o di arrivo) di una navigazione. Ogni pagina di un sito è costruita come una landing page che indica all’utente una sorta di segnale luminoso (tu sei qui!) facendosi trovare sulla base di una ricerca e di un percorso totalmente soggettivi.

In pratica: se una landing page può diventare la pagina più importante per un utente con un bisogno specifico in un momento specifico, qual è il senso di una homepage? Anzi: cosa è una homepage?

Cosa NON è una homepage

Negare, fortissimamente negare. Non l’evidenza, ma quello che non funziona.

Ecco perché cerchiamo di definire cosa è una homepage attraverso quello che non è. Poco sopra abbiamo visto che può non essere la pagina principale o necessariamente la prima pagina di un sito web (di nuovo: il sito non è un catalogo e l’utente non ci arriva dalla prima pagina).

Una homepage non è:

  • una pagina sadica con uno scroll infinito che confonde le idee. L’utente è normalmente bombardato da mille informazioni e ha una capacità di concentrazione limitata. Perché allora complicargli la vita?
  • una pagina piena zeppa di informazioni dettagliate, aneddoti, curiosità. Qui la questione della rilevanza in comunicazione è cruciale: ricordalo, sei una homepage, non un’enciclopedia vivente.
  • una pagina bellissima piena di sole interazioni. Prima di tutto: una homepage non è un parco giochi. E poi, se l’estetica è la priorità rispetto alla funzionalità, allora c’è qualcosa che non va (o in realtà si vuole puntare tutto sull’effetto fumo negli occhi che farà il trucchetto una volta e poi basta). Il design è funzione, la funzione è design.

Progettare la homepage di un sito che abbia senso

Per noi una homepage deve essere lunga il giusto (noi seguiamo la logica del “meno, meglio”), andare dritta al punto come un riassunto perfetto, rispondere a “cosa”, “come” e “perché” nel giro di una scrollata veloce. E deve essere animata – sì, da un sesto senso.

Progettare una homepage con un sesto senso vuol dire dare forma a un ambiente dalla navigazione creativa, familiare e che si basa sull’intuizione. Farsi intuire e percepire subito da una persona vuol dire arrivare alla mente e al cuore.

Intuizione, quindi: farsi conoscere in modo diretto e immediato e far entrare in contatto con qualcosa che i tuoi clienti riconoscono come una verità, come qualcosa di utile e concreto. Una homepage, insomma, deve chiarire le idee, dare motivazioni e creare un bisogno. Noi diciamo: farsi sentire. Riverberarsi sul modello mentale dell’utente che vuoi colpire col tuo brand. Accogliere nel modo più umano ed efficace possibile. Entrare nell’ordine delle sue idee. Prevedere ciò che vuole.

E sul finale, un colpo di scena: la homepage è la pagina che progettiamo quando sappiamo già tutto di un sito, la sua architettura inversa arriva alla home direttamente dalla struttura e quindi l’ultima è l’homepage. Ta-dah!


N.B. Ritorneremo nelle prossime lettere al parlare di progettazione di homepage attraverso le sue sezioni e i percorsi che crea. E quindi sì, considera questa lettera un po’ come una porta d’accesso verso nuove destinazioni future.

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